Monasteri & abbazie

Il convento dei Promessi Sposi

E’ un vero gioiello dell’arte rinascimentale. Sorge sulla riva sinistra del fiume Lambro, a monte rispetto al centro cittadino di Monza, presso il punto in cui il fiume esce dal Parco. Qui si parla del Santuario della Madonna delle Grazie. La fondazione del convento risale al 1463. Una targa conferma la data e dà a padre Damiano da Padova il merito della costruzione. Soppresso da Napoleone, nel secolo dopoguerra, il complesso venne restituito ai frati minori della regola di San Francesco che lo avevano abitato da sempre prima della soppressione. Il convento apre a lato della chiesa, l’ingresso è costituito da un portale settecentesco in arenaria che dà accesso ad un chiostro centrale. L’interno dell’edificio è ad aula unica, con tre cappelle a pianta poligonale. Lo spazio per i fedeli e per i religiosi è delimitato da una grande parete affrescata che divide in due l’aula. All’esterno, sul lato meridionale c’è un ampio cortile quadrato delimitato dalle edicole in cotto della Via Crucis, opera dello scultore Dante Ruffini. All’interno del convento sono conservate diverse opere di artisti locali e un magnifico coro ligneo coperto a crociera. Il santuario rappresenta uno dei più antichi luoghi di culto dedicati alla Vergine. Nel gennaio 1999 il cardinal Martini ha sottoscritto che il Santuario delle Grazie di Monza è “meta illustre dei pellegrini per il grande Giubileo” e per ciò l’ha insignito del titolo di Chiesa Giubiliare della Zona Decanale di Monza.

Una curiosità: in questo Santuario sostarono a pregare Gian Paolo Osio, suor Benedetta e suor Ottavia, le due monache complici in fuga dal Convento di Santa Margherita di Monza per evitare l’arresto dopo quello avvenuto di suor Virginia de Leyva, personaggio storico nei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni.

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